Gender pay gap: i dati aggiornati in Italia e in Europa

Il gender pay gap – ossia la differenza media tra le retribuzioni di uomini e donne – rappresenta ancora oggi una delle questioni più urgenti nel mondo del lavoro. Nonostante gli sforzi degli ultimi anni, la disparità salariale rimane diffusa in Europa e in Italia, con conseguenze che non si limitano al presente, ma che si riflettono anche sul futuro professionale e previdenziale delle lavoratrici.

Il quadro europeo

Secondo i dati Eurostat 2023, il gender pay gap medio nell’Unione Europea si attesta intorno al 12,7%. Questo significa che, in media, le donne guadagnano quasi il 13% in meno degli uomini a parità di lavoro.

  • Nei Paesi nordici il divario tende a essere più contenuto grazie a politiche di welfare avanzate.

  • Nei Paesi dell’Est Europa, invece, le differenze restano marcate, soprattutto nei settori industriali.

Il trend è in calo rispetto a dieci anni fa, ma la strada verso la piena parità è ancora lunga.

La situazione in Italia

In Italia il gender pay gap ufficiale risulta più basso della media europea (circa 5%), ma questo dato nasconde alcune criticità:

  • Diffusione del part-time femminile: molte donne lavorano meno ore per conciliare famiglia e lavoro, con un impatto forte sul reddito complessivo.

  • Segregazione occupazionale: le donne sono sovrarappresentate nei settori a più bassa retribuzione (servizi, assistenza, amministrazione).

  • Carriere lunghe e posizioni manageriali: qui il divario cresce sensibilmente, arrivando anche oltre il 20% nei ruoli apicali.

Queste differenze si traducono in minori contributi previdenziali e quindi in pensioni più basse, amplificando l’iniquità.

Le cause profonde

Il divario retributivo non dipende solo da discriminazioni dirette, ma da una combinazione di fattori:

  • Cultural bias che ancora attribuiscono alle donne ruoli secondari.

  • Interruzioni di carriera legate alla maternità o alla cura familiare.

  • Scarsa trasparenza salariale, che rende difficile individuare squilibri.

Le soluzioni possibili

Negli ultimi anni, sia a livello europeo che italiano, sono stati introdotti strumenti per ridurre il gender pay gap:

  • Direttiva UE sulla trasparenza salariale (2023), che obbligherà le aziende a comunicare i livelli retributivi in modo più chiaro.

  • Certificazione della parità di genere in Italia, introdotta nel 2022, che premia le imprese impegnate su inclusione e uguaglianza.

  • Percorsi di leadership femminile e mentoring, per favorire la presenza delle donne nei ruoli decisionali.

In Oktopous crediamo che affrontare il gender pay gap non sia solo una questione di equità, ma anche di competitività aziendale. Le imprese che valorizzano il talento senza distinzioni di genere sono più attrattive, innovative e sostenibili.
Per questo supportiamo le aziende in percorsi di inclusione, trasparenza e analisi retributiva, aiutandole a costruire un mercato del lavoro più giusto e orientato al futuro.